ASSISTAL con una lettera indirizzata al MISE, firmata congiuntamente a CNA Installazione Impianti e Confartigianato Impianti, ha evidenziato la necessità di un raccordo legislativo e normativo per tutelare le imprese costruttrici di impianti tecnologici.
“Sono 30 anni che l’impiantistica è regolata da una legge di abilitazione professionale (prima la Legge 46/90, poi il D.M. 37/08) che determina i requisiti tecnico professionali che devono possedere i responsabili tecnici delle imprese abilitate. A questa si sono aggiunte nel tempo altre norme che hanno implementato i requisiti richiesti agli impiantisti per svolgere il proprio mestiere”.
Si va dalla qualificazione FER, ai continui tentativi di normazione del settore da parte dell’UNI che continua a proporre percorsi certificativi “abilitanti” e aggiuntivi (seppur volontari) per le imprese del settore, dal recente Decreto Legislativo 10 giugno 2020, n. 48 che prevede l’emanazione di un nuovo provvedimento che stabilisca i requisiti tecnico-professionali che devono avere gli operatori che provvedono all’installazione dei sistemi tecnici per l’edilizia (impianti termici, elettrici ed elettronici, anche alimentati da energie rinnovabili), al nuovo schema di decreto in attuazione dell’articolo 46, comma 3, lettera a), punto 3, del decreto legislativo n. 81/2008, riguardante i criteri generali per il controllo e la manutenzione degli impianti, delle attrezzature e degli altri sistemi di sicurezza antincendio.
La lettera, firmata dal presidente di ASSISTAL, Angelo Carlini, e dai presidenti di CNA Installazione Impianti e Confartigianato Impianti si conclude con la richiesta di tutelare il patrimonio di competenze e conoscenze che sono maturate in questi anni da interventi e iniziative non coordinate che potrebbero compromettere l’economia di un intero sistema di imprese, vanificando gli sforzi per sostenerne la ripartenza dopo il drammatico periodo di pandemia che, purtroppo, è tutt’altro che superato.