ASSISTAL, l’Associazione Nazionale maggiormente rappresentativa dei Costruttori di Impianti, dei Servizi di Efficienza Energetica – ESCo e Facility Management, aderente a Confindustria e firmataria del Contratto Nazionale di Lavoro di riferimento per l’industria metalmeccanica, l’installazione di impianti e il mercato dei servizi energetici, richiede alle forze parlamentari impegnate nell’iter di conversione del Decreto Semplificazioni di prorogare la misura del Superbonus del 110% fino al 31 dicembre 2023. Le ragioni di tale richiesta trovano fondamento negli ultimi dati di luglio trasmessi da Mite-Enea sull’utilizzo del 110%, vale a dire un numero di cantieri pari a più di 24 mila, per un controvalore di 3,4 miliardi, metà dei quali sono arrivati già a fine lavori. Si tratta di un buon risultato se considerato che fino allo scorso marzo le pratiche conteggiate erano 6.959 per soli 733 milioni di euro.

“Finalmente” – ha affermato Angelo Carlini Presidente ASSISTAL “le prime modifiche apportate stanno dando i loro frutti su una misura che in principio stentava a decollare a causa di procedure complicate. Ora occorre dare un segnale di stabilità e certezza al mercato uniformando le diverse scadenze del Superbonus al 31 dicembre 2023 e prorogando a tutto il 2023 anche le opzioni della cessione del credito e dello sconto in fattura al fine di consentire il prosieguo o l’avvio dei nuovi cantieri. E’ necessario, quindi, intervenire con tempestività approfittando dei lavori in corso per la conversione del Decreto Semplificazioni prevista entro il 31 luglio 2021, senza dover attendere la Legge di Bilancio. I tempi sono strettissimi e le imprese qualificate per gli interventi che possono beneficiare della misura fiscale del 110% non riuscirebbero a gestire tutte le richieste entro i termini finora previsti, peraltro diversi a seconda del beneficiario. Inoltre, le stesse imprese devono fare i conti anche con il rincaro dei prezzi e la carenza dei materiali che sta ulteriormente allungando i tempi di esecuzione. Sarebbe un peccato” – ha concluso Carlini – “che dinanzi a dati così confortanti, il mercato si bloccasse vanificando il progetto ambizioso e lungimirante della riqualificazione energetica degli edifici del nostro Paese e le stesse sfide proposte dalla strategia nazionale ed europea in materia di energia e clima”.

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