“Ancora una volta” – ha affermato Angelo Carlini, Presidente ASSISTAL – “ci troviamo dinanzi ad un’interpretazione da parte dell’Agenzia delle Entrate basata sul mero formalismo da parte di uffici preposti che non hanno contezza delle numerose difficoltà quotidiane delle imprese e delle ripercussioni sulla tenuta delle stesse. Ad oggi, infatti, le imprese in caso di rottamazione-quater sono obbligate a versare le somme dovute, anche quando vantano crediti iva derivanti da split payment che, a differenza di altri, sono crediti certi e non soggetti a revisione. Nel caso specifico, la norma non esclude la possibilità di compensazione, semplicemente non la include nelle modalità di pagamento definite ai sensi del comma 242 della legge 197/2022. A questo, se si considera anche che il legislatore ha tassativamente vietato la compensazione esclusivamente in caso di liti pendenti e non si è pronunciato per tutti gli altri casi, il pronunciamento dell’Agenzia delle Entrate risulta davvero incomprensibile e un’ennesima mancanza di sensibilità e pragmatismo.”
“Tale irragionevolezza” – ha concluso Carlini – “determina dei veri e propri cortocircuiti tra il mondo produttivo e lo Stato, i cui effetti possono risultare anche devastanti per le sorti di un’impresa quando la stessa è nella condizione di versare immediatamente delle somme al Fisco e nello stesso tempo rimane in attesa di riceverne perché in credito. Rivolgiamo, quindi, un appello al Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, affinché possa individuare soluzioni tempestive ed efficaci per le imprese che a causa degli eventi degli ultimi anni soffrono a livello di mercato e finanziario.”