“Le nuove strette” – ha affermato Angelo Carlini Presidente ASSISTAL – “sullo sconto in fattura e la cessione del credito d’imposta per tutte le detrazioni fiscali, dal superbonus del 110% all’ecobonus e il bonus ristrutturazioni, previste nella bozza del decreto sostegni-ter finiranno per paralizzare nuovamente il mercato delle riqualificazioni energetiche e così vanificare gli sforzi per il rilancio del settore delle costruzioni. Comprendiamo l’intento del Governo di voler contrastare le pratiche fraudolente, tuttavia, con l’articolo 26 della bozza, che blocca la cessione multipla di questi crediti d’imposta prevedendo di fatto una sola cessione da parte dell’impresa agli intermediari finanziari, si rischia di penalizzare i cittadini e le imprese oneste causando una crisi di liquidità in quanto il vincolo di una sola cessione potrebbe ridurre sensibilmente la disponibilità ad acquisire crediti che superano la capacità di utilizzarli. Inoltre, è inaccettabile che si continuino a cambiare le regole intervenendo anche sui contratti in essere che rischiano di essere dichiarati nulli con l’effetto aberrante di generare migliaia di contenziosi. Chiediamo pertanto al Governo di rivedere l’articolo prima che venga pubblicato in Gazzetta Ufficiale nell’ottica di consentire successive cessioni almeno tra i soggetti qualificati dal Testo Unico Bancario come intermediari finanziari ovvero banche, intermediari finanziari iscritti all’albo, società autorizzate alla cartolarizzazione e all’intermediazione finanziaria e imprese di assicurazione autorizzate a operare in Italia, e di non rendere retroattiva l’applicazione delle nuove disposizioni. Tutto questo è necessario e non possiamo più accettare misure che colpiscono duramente la filiera delle costruzioni di impianti e dei servizi energetici, già fortemente segnata dai rincari delle materie prime e dell’energia che, come denunciamo da mesi, non consentono alle imprese di partecipare alle gare, di sostenere i costi dei contratti in corso e di essere competitive sul mercato. Ci aspettavamo misure di sostegno, ma è evidente che gli autori di queste norme, così come gli autori delle misure di compensazione per il caro materiali e il caro energia, non conoscono la realtà nella quale le aziende operano tutti i giorni e, pertanto, ci ritroviamo con l’ennesimo colpo fatale per un settore che per sopravvivere ha bisogno di essere ascoltato.”