Con 186 voti favorevoli, 32 contrari e un’astensione, il Senato, martedì 14 giugno, ha approvato in via definitiva il ddl di delega al Governo in materia di contratti pubblici.

La legge appena approvata dal Parlamento ripesca molti dei traguardi falliti nel 2016; per sapere se sarà la volta buona saranno cruciali i prossimi sei mesi. È questo il tempo che la legge assegna al governo per esercitare la delega.

Una delle maggiori novità di questo ennesimo tentativo di riformare un sistema, che da almeno un anno e per tutta la prima fase di aggiudicazione degli investimenti del Pnrr si muove in ampiamente in deroga alla disciplina di base, è il coinvolgimento in prima persona del Consiglio di Stato. I giudici amministrativi questa volta non avranno solo il compito di esprimere un parere sul lavoro svolto da una commissione ministeriale (come accaduto in passato) ma sono chiamati a scrivere di pugno proprio la bozza del nuovo codice.

Il testo contiene i 31 criteri attuativi che dovranno guidare il governo nel disegnare concretamente la riforma del codice.

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