“Siamo dinanzi ad una situazione molto complicata e per certi versi paradossale” – ha affermato Angelo Carlini Presidente ASSISTAL, l’Associazione Nazionale Costruttori di Impianti, dei Servizi di Efficienza Energetica – ESCo e Facility Management, aderente a Confindustria – “che vede le nostre imprese direttamente coinvolte. Mi riferisco all’increscioso fenomeno legato al rincaro incontrollato dei prezzi dei materiali. L’Osservatorio Congiunturale di ASSISTAL, con la collaborazione delle imprese associate, ha rilevato, nell’ultimo semestre, incrementi significativi nei prezzi di acquisto di alcuni materiali impiegati per la realizzazione di opere impiantistiche ed edili. Si tratta di aumenti a doppia cifra e nello specifico registriamo un incremento del costo dei materiali pari al 40% nel caso del rame, dell’80% del ferro e acciaio, del 20% dell’alluminio e del 30% del polietilene nel periodo compreso tra i mesi di dicembre 2020 e maggio 2021. La fase di monitoraggio continua ci dimostra inoltre, che il trend sembra destinato ad aumentare anche nei prossimi mesi. Questo fenomeno ha per le nostre imprese un duplice effetto negativo: incide pesantemente sull’ esecuzione dei contratti di appalto in essere, determinando spesso la possibilità di rescissione del contratto in caso di mancato adeguamento dei costi da parte dei committenti e compromette gli interventi legati al Superbonus 110%. Infatti, l’aumento abnorme dei prezzi possiamo in parte ricondurlo all’indisponibilità dei materiali sul mercato. Questa stessa indisponibilità è la ragione per cui molte imprese ci segnalano che riscontrano moltissime difficoltà nell’avanzamento dei lavori per la riqualificazione degli edifici.”
“Abbiamo bisogno” – ha concluso Carlini – “che il Governo, in assenza di meccanismi revisionali nel Codice degli Appalti in vigore, intervenga in modo deciso e tempestivo con misure eccezionali e di compensazione relative ai contratti in corso, con l’obiettivo di evitare il blocco dei cantieri. Il Governo, così come ha provveduto a ristorare quelle attività penalizzate dalle misure restrittive, assicuri riconoscimenti adeguati alle imprese per far fronte alla situazione attuale. Le nostre imprese impegnate in appalti pubblici assegnati dallo scorso anno ad oggi e che con grandi sforzi hanno mantenuto i livelli di occupazione ed hanno quindi favorito la ripresa, non possono farsi carico anche di queste distorsioni del mercato con aumenti fino al 60% del costo dei materiali. Il rischio, inoltre, è quello di vanificare tutti gli sforzi intrapresi a livello normativo per permettere una ripresa dell’intero settore attraverso l’introduzione del Superbonus. La necessità è quella di un’azione sinergica che oltre alle norme, sia rivolta anche agli aspetti più pratici ed essenziali per le imprese riportando equilibrio nei negoziati.”
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