L’ARERA – Autorità di Regolazione per l’Energia Reti e Ambiente – ha comunicato che il forte aumento delle quotazioni delle materie prime – in continua crescita da inizio anno per la ripresa delle economie dopo i ribassi dovuti la pandemia – nonché la decisa crescita dei prezzi dei permessi di emissione di CO2, comporteranno un aumento della bolletta dell’elettricità e del gas.
Tuttavia l’Autorità fa sapere anche che il Governo, con il “Decreto lavoro e imprese” approvato in Consiglio dei Ministri, ha previsto di destinare 1,2 miliardi di euro alla riduzione degli oneri generali di sistema per il prossimo trimestre, utilizzando a tal fine parte di quanto ricavato proprio dalle aste del mercato europeo dei permessi di emissione di CO2 e questo porterà ad un aumento più contenuto del costo dell’energia elettrica.
L’incremento definitivo sarà pari al 9,9% per la bolletta dell’elettricità e del 15,3% per quella del gas nel terzo trimestre del 2021 per la famiglia tipo in tutela che solitamente viene presa a riferimento (ossia la famiglia che ha consumi medi di energia elettrica di 2.700 kWh all’anno e una potenza impegnata di 3 kW e consumi di gas pari a 1.400 metri cubi annui).
IL DETTAGLIO DEGLI ANDAMENTI ELETTRICITA’ E GAS
Nel dettaglio, l’attenuazione delle misure di contenimento della pandemia e il miglioramento delle prospettive economiche nel primo semestre del 2021 hanno alimentato una spinta rialzista nei mercati delle materie prime energetiche che si è via via rafforzata con la ripresa della domanda. La risalita del prezzo del gas naturale, per effetto di consumi che sono rimasti sostenuti anche nei mesi primaverili, e la contestuale accelerazione della crescita del prezzo della CO2 hanno infatti contribuito al rialzo del prezzo dell’energia elettrica. Così per il secondo trimestre 2021, il Prezzo Unico Nazionale (PUN) risulta in aumento di circa il 25% rispetto al primo trimestre e di oltre il 200% rispetto al corrispondente trimestre del 2020, raggiungendo un valore medio di oltre 74 €/MWh (contro i 24,8 €/MWh dello stesso trimestre di un anno fa). Per quanto riguarda i prezzi a termine dell’energia elettrica, che risentono in misura maggiore della dinamica del prezzo della CO2 (anche indirettamente tramite il prezzo a termine del gas naturale), le quotazioni per il trimestre luglio – settembre si sono portate, nel mese di giugno, mediamente oltre gli 85 €/MWh.
Per quanto riguarda i mercati del gas, gli aumenti riflettono innanzitutto la crescita della domanda. In Europa, temperature inferiori alle medie stagionali hanno dirottato verso i consumi parte del gas che, nella stagione primaverile, è solitamente destinata al riempimento degli stoccaggi; inoltre, si sono verificate riduzioni delle forniture dal nord Europa e minori disponibilità di GNL, in quanto parte della produzione del bacino atlantico è stata indirizzata verso l’Asia. Per il trimestre luglio-settembre 2021 il trend dei prezzi a termine risulta quindi in accelerazione, riflettendo, da una parte, la crescita del prezzo della CO2 (che sta incentivando la sostituzione del carbone con il gas nella produzione termoelettrica), dall’altra, la domanda attesa di gas per il riempimento degli stoccaggi, caratterizzati quest’anno da livelli storicamente bassi, in concorrenza con la domanda per la produzione elettrica nella stagione più calda.
Il prezzo a termine del terzo trimestre 2021 – rilevante per l’aggiornamento delle condizioni di tutela – risulta in aumento di circa il 50% rispetto a quello utilizzato per l’aggiornamento del secondo trimestre 2021.