Con la sentenza n. 7363/2023, la Sezione V del Consiglio di Stato si è pronunciata sul ricorso presentato dal MIT avverso la sentenza del TAR Lazio che aveva accolto le doglianze di ASSISTAL relative al decreto per le compensazioni da riconoscere alle imprese per il primo semestre 2021. I dati utilizzati dal MIT, infatti, sono, in alcuni casi, palesemente contraddittori tra di loro, motivo per il quale il MIT deve procedere ad un supplemento di istruttoria.
Dopo il TAR Lazio, anche i Giudici di Palazzo Spada hanno condiviso le obiezioni dell’ASSISTAL, affermando, tra l’altro, che «La discrasia e l’incongruenza dei dati raccolti sono sintomatiche quanto meno di una disomogeneità del metodo di rilevazione seguito da ciascun Provveditorato, nonché dell’inadeguatezza scientifica della relativa verifica e del raffronto dei dati provenienti delle diverse fonti».
“Ad avviso del Consiglio di Stato” – ha commentato l’Avvocato Varlaro Sinisi, dello studio legale associato Gentile – Varlaro Sinisi che ha seguito il ricorso” – “è necessario un supplemento istruttorio che dovrà riguardare la «Fase di rilevazione» e la «Fase di revisione», precisando che, contrariamente a quanto affermato dalla difesa erariale, il MIT potrà colmare eventuali lacune o dati errati anche mediante eventuale ricorso a fonti alternative, ivi comprese quelle utilizzate dall’ASSISTAL per segnalare le incongruenze, che il Consiglio di Stato ha ritenuto affidabili”.
Il Presidente di ASSISTAL Angelo Carlini, con soddisfazione per il risultato ottenuto ha così concluso: “Attendiamo, quindi, che il MIT proceda speditamente ad un supplemento di istruttoria, per superare le carenze e le contraddizioni sul rilevamento dei prezzi del primo semestre 2021, ribadendo che ASSISTAL è pronta a collaborare fattivamente per la definizione dei nuovi principi di rilevamento dei prezzi, in modo tale che le imprese ottengano il giusto riconoscimento delle loro istanze”.