“Abbiamo assistito” – ha dichiarato Angelo Carlini Presidente ASSISTAL – “ad una nuova impennata del prezzo dopo il nuovo stop al Nord Stream 1 a 275 euro al megawattora, con un rialzo del 28% rispetto alla chiusura di venerdì. Da molti mesi, nelle interlocuzioni con tutti gli stakeholder del settore, denunciamo una situazione di evidente difficoltà delle nostre imprese per l’insorgere di fattori conseguenti all’aumento incontrollato del prezzo del gas. Le nostre imprese, è bene ricordarlo, in qualità di Energy Service Company, si occupano non solo della gestione degli impianti, ma anche della fornitura dell’energia e dei vettori energetici alla Pubblica Amministrazione e in particolare a strutture quali scuole e ospedali. È evidente che, in un contesto segnato da aumenti del 400% del prezzo del gas, i contratti precedentemente stipulati con la PA, sono divenuti insostenibili e le imprese non hanno più a disposizione la liquidità o le garanzie necessarie per operare sul mercato e sottoscrivere contratti per l’acquisto del gas. In ragione delle previsioni per la nuova stagione termica, riteniamo che sia giunto il momento di intervenire a favore delle nostre imprese che non sono energivore in senso stretto, ma che hanno bisogno di approvvigionarsi di ingenti quantità di gas per rendere le prestazioni nell’ambito dei contratti di servizi energia. Non sono stati, infatti, previsti provvedimenti nei precedenti Decreti Aiuti e pertanto, in vista del Decreti Aiuti-Ter, riteniamo che si debba riservare un intervento urgente riconoscendo alle imprese un ruolo fondamentale nella fornitura di servizi pubblici essenziali per il Paese.”
“A questo scopo, raccogliamo i numerosi appelli finora pervenuti” – ha concluso Carlini – “come quelli del Presidente FIASO, Giovanni Migliore, e del Direttore dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, Carlo Nicora, che nel corso della trasmissione TG1 Mattina della scorsa settimana hanno ben evidenziato le difficoltà di un sistema legato alla gestione delle infrastrutture pubbliche. L’ospedale infatti, non può decidere quando consumare e quindi non può proteggersi dei prezzi troppo elevati. Le ripercussioni del prezzo del gas sono tutti rivolte alle nostre imprese che, quel gas lo comprano e lo forniscono alle strutture della PA. Senza nessun intervento che garantisca le quantità di gas per il settore, unitamente al riconoscimento dei reali costi del vettore energetico alle imprese, questo sistema non è più in grado di funzionare e per tale ragione, ci appelliamo al Presidente Draghi e a tutti i partiti affinché, con un intervento immediato, sia consentito alle imprese di continuare ad operare e a scuole e ospedali di continuare ad usufruire dell’energia necessaria”.
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