Con la DELIBERA n. 293/21/CONS l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – AGCOM ha adottato le Linee Guida di cui alla Delibera n. 449/16/CONS in materia di accesso alle unità immobiliari ed ai condomìni per la realizzazione di reti in fibra ottica.
Come noto, diventando le reti ad altissima capacità una necessità per la crescita, l’occupazione, la competitività e la coesione dell’Europa, la Commissione europea ha stabilito una serie di obiettivi per il dispiegamento di tali reti entro il 2025 allo scopo di definire con maggiore precisione le caratteristiche della connettività Internet europea del futuro.
Tra gli obiettivi strategici di connettività fissati per il 2025, la Commissione individua “l’accesso per tutte le famiglie europee, nelle aree rurali ed in quelle urbane, ad una connettività Internet che offra un downlink di almeno 100 Mbps, potenziabile a velocità Gigabit”.
Viene altresì evidenziato che “l’analisi delle tendenze tecnologiche e della domanda indica che la fornitura di molti prodotti, servizi e applicazioni sarà sostenibile soltanto in presenza di reti di fibra ottica installate fino a un punto d’accesso fisso o senza fili situato in prossimità dell’utente finale”.
In linea con tali obiettivi, il nuovo Codice delle Comunicazioni Elettroniche Europeo (Codice UE) adottato nel 2018, ha fissato, quale nuovo obiettivo della regolamentazione, quello di “promuovere la connettività e l’accesso alle reti ad altissima capacità — comprese le reti fisse, mobili e senza fili — e il loro utilizzo da parte di tutti i cittadini e le imprese dell’Unione”.
La rete ad altissima capacità (Very High Capacity – VHC), come definita all’articolo 2, comma 2, del Codice UE è una “rete di comunicazione elettronica costituita interamente da elementi in fibra ottica almeno fino al punto di distribuzione nel luogo servito oppure una rete di comunicazione elettronica in grado di fornire prestazioni di rete analoghe in condizioni normali di picco in termini di larghezza di banda disponibile per downlink/uplink, resilienza, parametri di errore, latenza e relativa variazione”.
Al considerando n. 13 del Codice UE è chiarito che, sulle reti fisse, le prestazioni VHC corrispondono “a quelle che possono essere ottenute da un’installazione in fibra ottica fino a un edificio pluriresidenziale, considerato come luogo servito”.
In tale contesto si innestano anche gli obiettivi governativi del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR che si prefigge l’obiettivo di raggiungere i target europei di trasformazione digitale in netto anticipo sui tempi, portando connessioni a 1 Gbps su tutto il territorio nazionale entro il 2026 attraverso una semplificazione dei processi autorizzativi per la cablatura in fibra ottica e per la copertura 5G.
Per favorire tutto quanto sopra, l’AGCOM ha pubblicato delle Linee guida per il soddisfacimento, da parte dei proprietari di unità immobiliari o del condominio, delle richieste ragionevoli di accesso presentate da operatori di rete, che siano eque e non discriminatorie, anche con riguardo al prezzo.
Tali linee guida chiariscono che lo sviluppo della rete in fibra ottica comporta, per poter raggiungere la terminazione di rete del cliente, diverse tipologie di intervento nella proprietà privata con passaggio e appoggio di fili, cavi, tubature, elementi di rete, supporti. In caso non sia già presente un impianto in fibra ottica nell’edificio, agli interventi fatti nelle aree esterne all’immobile si aggiunge la necessità di accesso alle parti comuni dell’edificio e all’infrastruttura fisica per il passaggio dei cavi in fibra ottica nella colonna montante e negli sbracci orizzontali.
A tale proposito l’Autorità raccomanda di evitare la inutile duplicazione della rete in fibra ottica dell’immobile, invitando l’Operatore ad utilizzare quella esistente o comunque successivamente realizzata. Viene infine messo in evidenza il principio secondo cui le opere vanno realizzate a regola d’arte e nel rispetto della normativa tecnica vigente, tra cui di rilievo la Guida CEI 306-2.