Confindustria, unitamente alle federazioni artigiane, fa un nuovo appello al Governo per la restituzione delle addizionali provinciali sull’accisa dell’energia elettrica che le imprese hanno indebitamente versato per le annualità 2010 e 2011 per un ammontare di circa 3, 4 MLD.

“Pur consapevoli della rilevante portata finanziaria dei rimborsi in questione, si tratta anche di una importante questione di principio, che vede la tutela dell’affidamento e la certezza del diritto al centro del rapporto tra Amministrazione finanziaria e contribuente. Specie in un periodo storico e complesso come quello attuale, in cui il tessuto produttivo del Paese è messo a dura prova, è quanto mai urgente trovare una soluzione tempestiva per l’individuazione di un percorso che porti al riconoscimento dei rimborsi di quanto indebitamente versato.”

Come noto la vicenda prende il via dalla sentenza n. 27101/2019 con la quale la Corte di Cassazione ha affermato che l’addizionale provinciale alle accise sull’energia elettrica di cui al D.L. n. 511/1988, art. 6, successivamente abrogata dal D.L. 2 marzo 2012 n. 16 convertito dalla L. 26 aprile 2012 n. 44, andava in realtà disapplicata sin dall’epoca dell’entrata in vigore della Direttiva 2008/118/CE in ragione del contrasto con la Direttiva stessa.

La richiesta ha carattere d’urgenza perché su di essa pende un termine di prescrizione decennale.

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